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Fantozzi a Ortisei? (3/5)

Tra i tanti film conosciuti che vennero girati nella nostra regione va sicuramente citato “Morte a Venezia” di Luchino Visconti, seppure mostra il paesaggio altoatesino da una finestra in una breve scena.
Ancora più interessante è ricordare un film che pur citando le nostre zone non vi venne assolutamente girato.

Fantozzi contro tutti (Parenti, 1980)


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Si tratta del terzo capitolo della saga fantozziana, che mostra il noto ragioniere recarsi per la settimana bianca a Ortisei.
Ed ecco infatti il gruppo di colleghi arrivare con il treno nel paese della val Gardena. Treno?? Beh si, in effetti una volta c’era una ferrovia che percorreva questa zona, peccato fosse stata dismessa vent’anni prima. Peccato inoltre che sul cartello della stazione che si vede nel film compaia solamente il nome della località in italiano (cosa ancora più strana).
Infatti questa scena venne girata nella stazione romana di Acqua Acetosa, mentre Fantozzi in Alto Adige non ci arrivò mai per davvero.

Per favore, non mordermi sul collo! (Polanski, 1966)


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Roman Polanski è uno degli autori contemporanei più famosi e come nel caso di Hitchcock, anche lui agli inizi della carriera ha girato un film dalle nostre parti.
L’opera che ammiccava un po’ a “Dracula” (ma virava più sulla commedia) prevedeva diverse scene che vennero girate all’Alpe di Siusi.
Inizialmente l’ambientazione avrebbe dovuto essere quella di Campo Tures, ma la produzione cambiò location per la mancanza di neve.
Così i gardenesi poterono ospitare per un po’ di tempo in quel di Ortisei la troupe compresi il regista (nonché attore co-protagonista) e sua moglie, la famosa attrice Sharon Tate che solo 3 anni dopo sarebbe stata vittima di un famoso massacro perpetrato da Charles Manson e adepti.

Il deserto dei tartari (Zurlini, 1976)


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Questo film molto conosciuto e tratto dall’ancora più famoso romanzo omonimo di Dino Buzzati, contiene alcune sequenze girate in Alto Adige.
Sembra strano a dirsi dato che l’intera opera è ambientata in una fortezza nel deserto (è stato girato in Iran), ma proprio nella manciata di minuti che apre il film la scena trova la sua ambientazione ideale nella città di Bressanone.
Ed ecco apparire il Duomo, la piazzetta del Seminario e l’ingresso del Palazzo vescovile.
Oltre alla città di Bressanone anche il vicino paesino di Sarnes e Chiusa vennero utilizzate come location per alcune brevi scene.
 
Segnaliamo inoltre il fatto eccezionale che proprio domenica 27 aprile verrà proiettata al Trento Film Festival un’edizione restaurata di questo film in lingua francese e sottotitolato in italiano.
L’anteprima avrà luogo al Supercinema Vittoria alle 20.45.